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L’espressione “fame chimica” è così eloquente che spesso viene usata anche da chi, in realtà, quella sensazione non l’ha mai provata. 

Perché la vera fame chimica è strettamente correlata all’assunzione di marijuana ed è uno degli effetti collaterali più comuni. Si manifesta con una fame improvvisa, incontrollata e un bisogno fortissimo di cibo, possibilmente sostanzioso. 

Qualcosa di simile capita ogni volta che lo “stomaco borbotta”, sogniamo ad occhi aperti le più squisite prelibatezze e, pur di placare questo tormento, ci accontentiamo anche di alimenti che, in condizioni normali, avremmo evitato volentieri.

Ma chi l’ha provata sa che la chemical hungry o, per dirla sempre all’inglese ma in modo più colloquiale, i munchies effect, è qualcosa di ancora più irrefrenabile e travolgente. Si manifesta di solito tra i 30 e i 120 minuti dopo l’assunzione di cannabis e l’unico modo per annientarla subito è il cibo. Solo che così facendo si finisce per ingurgitare quantità spropositate di alimenti spesso ipercalorici, gli unici che in quel momento sembrano davvero soddisfare questo impulso primordiale!

Può sembrare una reazione eccessiva ma dietro la fame chimica si nasconde in realtà un processo fisiologico preciso, come confermato da diversi studi.

fame chimica

Come si innesca la fame chimica

Intanto va precisato che la causa della fame chimica non è propriamente la canapa ma uno dei suoi cannabinoidi: il THC, presente in quantità variabili, a seconda delle varietà di cannabis. Nella marijuana tradizionale, le percentuali di THC sono particolarmente alte perché è proprio lui, il delta-9-tetraidrocannabinolo, a provocare lo sballo ricercato da chi fa uso di spinelli.

Il THC, infatti, agisce sui recettori del sistema endocannabinoide del nostro cervello e provoca, anche la famosa fame chimica. Lo fa in diversi modi. 

Da una parte amplifica al massimo la percezione del gusto, aumentando quindi il piacere che l’assunzione di cibo innesca in noi, spingendoci quindi a mangiare ancora di più. Dall’altra altera l’appetito, scatenando una fortissima sensazione di fame anche quando in realtà lo stomaco è pieno. Tutto questo è stato dimostrato da oltre ad alterazioni spazio-temporali ed effetti psicotropi, come dimostrato da diversi studi, uno su tutti “The role of the endocannabinoid system in appetite regulation” pubblicato su Molecular and Cellular Endocrinology nel 2013.

Va precisato però che tutto è estremamente soggettivo. Quello che abbiamo descritto ora è un fenomeno piuttosto comune ma non significa che si manifesti allo stesso modo su tutti i soggetti. Ognuno di noi è infatti diverso e reagisce in modo differente. Ci saranno quindi persone in cui la chemical hungry è particolarmente intensa e repentina ed altre in cui, invece, è a malapena percepita o addirittura assente.

fame chimica cannabis

La soluzione contro la fame chimica? La Cannabis Light!

Una volta che la fame chimica si manifesta non ci sono grandi rimedi per bloccarla, a parte mangiare o ignorarla ricorrendo ad un’incredibile forza di volontà! C’è chi suggerisce di distrarsi facendo sport o attività rilassanti, oppure di contrastare la fame bevendo acqua. O ancora di assumere THC solo quando ci si sente davvero sazi. O, se proprio non si può farne a meno, di mangiare ma solamente cibi salutari.

Oltre ad essere tutti espedienti molto banali, hanno un enorme limite: non prevengono il fenomeno perché non agiscono sulla sua causa. Il problema di base è infatti il THC, il responsabile della fame chimica.

Come si può quindi evitare questo effetto collaterale senza però rinunciare alla cannabis? Semplice, basta scegliere la Cannabis Light, un tipo di canapa legale, ricca di CBD e con quantitativi medi di THC dello 0,2%, con tolleranze fino allo 0,6%, come imposto dalla Legge 242 del 2016. 

Diverse ricerche, tra cui “Cannabidiol modulates the behavioral and neuroinflammatory effects of delta-9-tetrahydrocannabinol” pubblicato sul Journal of Psychopharmacology (2012) e lo studio citato poco sopra, confermano infatti che il CBD, un altro cannabidiolo presente nella canapa, non ha effetti stupefacenti e non innesca neppure la fame chimica

Con la Cannabis Light, anzi, si può apprezzare in pieno i benefici della canapa e le proprietà rilassanti e lenitive del CBD. Se poi scegli la cannabis light Dolomiti BioHemp o tutti i nostri prodotti a base di CBD i benefici sono ancora maggiori. Sono infatti tutti 100% naturali, provenienti dalla nostra Green House biologia a Predazzo, nell’aria pura delle Dolomiti Trentine.

Tieni lontana la fame chimica e fai un regalo al tuo benessere psico-fisico, prova subito la linea di prodotti Dolomiti BioHemp!

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