Quando senti parlare di Cannabis e prodotti a base di canapa sicuramente sentirei anche espressioni come “contenuto di THC” o “percentuale di THC”. Ma cos’è il THC esattamente? E perché è così determinante?
Partiamo dal nome! THC sta per delta-9-tetraidrocannabinolo, o anche solo tetraidrocannabinolo. Fa parte della famiglia dei fitocannabinoidi ed è uno dei principali principi attivi della Cannabis, insieme al CBD. Viene consumato sottoforma di resina collosa ricavata dalle inflorescenze di canapa, esiccate e trattate.
Tra THC e CBD esiste però un’enorme differenza a livello di effetti o meglio, di effetti indesiderati.
Il CBD è del tutto innocuo per la nostra salute: ha il merito di apportare preziosi benefici al nostro organismo e alla nostra mente e, se preso nei giusti dosaggi, è privo di effetti indesiderati. Il THC è invece una sostanza psicotropa: in qualsiasi forma lo si assuma, e quindi tramite inalazione, ingerendolo o mediante un vaporizzatore, provoca pesanti effetti stupefacenti. In pratica, soprattutto se assunto in quantità elevate, altera la percezione della realtà, i movimenti e in generale la lucidità mentale e la capacità di svolgere anche le più semplici azioni.
Il motivo risiede nel comportamento del sistema endocannabinoide presente nel nostro organismo. Una volta introdotto nel corpo, il THC si lega infatti al CB1, un particolare recettore responsabile del piacere, delle capacità di movimento e di pensiero. Ecco perché innesca una serie di alterazioni psicomotorie.
Questo è il motivo per cui tutte le sostanze con alte percentuali di THC sono illegali. In Italia, la Legge 242/2016 ha stabilito anche le quantità massime tollerabili (lo 0,6%) e la quantità media di tetraidrocannabinolo che deve essere presente nei prodotti a base di canapa (0,2%). Le inflorescenze di Cannabis Light Dolomiti BioHemp e tutti i nostri prodotti a base di cannabis provengono da piantagioni bio di piante di canapa Light e rispettano tali direttive: hanno un contenuto di THC bassissimo, praticamente nullo e molto CBD, legale.
Le proprietà terapeutiche del THC e gli effetti collaterali
Il THC ha comunque anche proprietà benefiche, in gran parte simili a quelle del CBD.
È infatti un ottimo antidolorifico e analgesico e antinfiammatorio. Riduce quindi il dolore, anche in patologie dai sintomi molto intensi.
Il tetraidrocannabinolo contrasta anche la nausea e il vomito e può essere d’aiuto in caso di inappetenza perché stimola la fame.
Ha inoltre un buon potere antispasmodico che è utile nel placare i tremori.
Oltre però agli effetti psicoattivi che abbiamo visto poco fa, il THC provoca anche altri effetti indesiderati, meno invalidanti ma comunque fastidiosi. Causa infatti eccitazione, stati di euforia, la cosiddetta “fame chimica” e in generale alterazione dell’udito, dell’olfatto, del gusto e anche dell’umore.
A queste si aggiungono anche secchezza delle fauci, sonnolenza, stanchezza, difficoltà di coordinazione e mal di testa.
Potenzialmente quindi il THC potrebbe essere utilizzato per alleviare le conseguenze di disturbi e malattie anche molto gravi. Gli effetti indesiderati vanificano però gran parte dei benefici. Ecco perché si fa invece uso di prodotti a base di CBD, ottima alternativa al THC e vero e proprio toccasana per il nostro corpo e per la mente, quasi del tutto privo di controindicazioni.
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