Prendersi cura di una piantina di marijuana non è una missione impossibile ma, per mantenerla florida e in salute, è importate dedicarle parecchie attenzioni in ogni fase di crescita, a partire dalla scelta dei semi da piantare. Le varietà disponibili sono infatti tantissime, in grado di accontentare davvero ogni gusto ed esigenza. Al di là dell’aroma e del sapore, infatti, nella scelta della giusta pianta da coltivare, è importante tener conto di diversi fattori come il terreno, il tipo di coltivazione (indoor o outdoor) e il clima in cui crescerà.
È vero che potenzialmente le piantine di cannabis possono vivere ovunque e non a caso ci sono varietà che crescono in ambienti molto caldi, altre che tollerano anche temperature decisamente rigide ma, in condizioni estreme, spesso si stressano molto e mettono in atto un comportamento di pura sopravvivenza. Se però vuoi prenderti cura seriamente di una piantina di marijuana è importante evitarle qualsiasi tipo di sofferenza valutando quindi bene ogni aspetto della coltivazione.
I vantaggi della coltivazione indoor
La prima scelta riguarda la possibilità di far crescere una piantina all’aperto o al chiuso. Tra le due opzioni la migliore è sicuramente la seconda perché ti permette di monitorare ogni parametro e garantire alla piantina di cannabis un habitat praticamente perfetto che le permetterà anche di fiorire più volte nell’arco dell’anno.
La coltivazione indoor in vaso consente quindi di coltivare piantine di cannabis praticamente tutto l’anno e di avere un maggiore controllo su ogni singola pianta. Potrai così evitare il propagarsi di malattie o intervenire in tempo in caso di malnutrizione o altre problematiche.
Inoltre la coltivazione al chiuso protegge le piante di marijuana da agenti atmosferici troppo aggressivi e consente di riprodurre le condizioni climatiche perfette, in termini ad esempio di temperatura, umidità e anche ciclo sole/luce. E infine consente di ottimizzare la quantità di acqua e fertilizzanti, evitando eventuali sprechi.
I parametri da valutare se decidi di prenderti cura di una piantina di cannabis
Per crescere al meglio una pianta di marijuana ha infatti bisogno di:
- il giusto terreno, da scegliere a seconda del tipo di qualità che si vorrà far crescere;
- molte ore di luce, almeno 12 al giorno che possono essere ottenute mediante lampade a LED o HPS (high pressure sodium) ad incandescenza o ancora lampade CLF a basso consumo. Per riprodurre il corretto ciclo sole luce puoi utilizzare un timer e un meccanismo di accensione e spegnimento automatico delle fonti di luce;
- un ciclo di aria continua che al chiuso può essere garantita da ventole per far circolare l’aria e un tubo di aspirazione dell’aria stantia;
- la giusta temperatura che puoi ottenere con vari strumenti come ventole, luci o tappetini riscaldati o impianti di climatizzazione;
- molta acqua dal momento che la cannabis è una pianta piuttosto assetata. Oltre alla quantità è importante però anche che il PH dell’acqua sia adeguato al tipo di varietà che hai scelto: per monitorarlo costantemente puoi usare un apposito misuratore di PH;
- il corretto nutrimento, ovvero tutte le sostanze nutritive che possono aiutare la tua piantina di marijuana a crescere forte e sana. Per una coltivazione davvero naturale, evita però qualsiasi fertilizzante o concime nocivo per la salute e l’ambiente.
Ti sembra tutto troppo laborioso?
Sicuramente veder crescere una propria piantina di cannabis regala immense soddisfazioni ma, come hai visto, la sua coltivazione non può essere improvvisata. Inoltre, per farla in modo serio, può richiedere anche un certo investimento, economico e anche di tempo, soprattutto se poi vuoi ricavare dalla tua piantina infiorescenze o altri derivati della cannabis.
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