Rispondere alla domanda che percentuali di THC ha la pianta del genere cannabis non è semplice perché le quantità variano tantissimo a seconda delle varianti di canapa.
Una prima macro-distinzione è infatti tra le piante di Cannabis Light e quelle tradizionali. Le prime sono le uniche ad essere considerati legali, in Italia e in molti altri stati. Nel nostro Paese con la Legge 242 del 2016 è stato stabilito che solo le piante con contenuti dello 0,2% e tolleranze fino allo 0,6% di THC possono essere considerate Light e quindi possono essere coltivate, vendute e utilizzate per ricavare prodotti a base di canapa, in modo del tutto legale. La Marijuana illegale, invece, non deve rispettare alcun parametro.
L’assunzione di cannabis e derivati con un’elevata concentrazione di THC può invece provocare effetti psicotropi. Il Tetraidrocannabinolo, infatti, è un cannabinoide presente nelle piante di canapa e responsabile di alterazioni psico motorie, soprattutto se assunto in grandi quantità.
Può quindi causare effetti come disturbi nella percezione spazio temporale, risate incontrollate o vere e proprie allucinazioni.
Nella Canapa Light non esistono invece limiti nella quantità di CBD, altro cannabinoide privo di effetti collaterali e, al contrario, conosciuto per le sue proprietà benefiche. Se scegli uno dei nostri prodotti Dolomiti BioHemp, sulla confezione troverai spesso anche la percentuale esatta di CBD, come avviene ad esempio per i nostri Oli di CBD al 5, 10, 15 o 20%.
Scoprire quali percentuali di THC ha la pianta del genere cannabis non Light è invece più complesso. In generale però si possono considerare quantitativi molto alti tutti quelli superiori al 15-20% di THC. Ci sono poi alcune varianti di Marijuana che superano abbondantemente tali livelli come nel caso ad esempio del Green Gelato o del Critical Kush, rispettivamente con circa il 27 e il 25-26% di THC.
Come capire quali percentuali di THC ha la pianta del genere cannabis
Ma come viene individuata esattamente la percentuale di THC presente nella Marijuana? Esistono diverse metodologie, usate per risalire alla concentrazione esatta dei vari cannabinoidi. Una delle più semplici è la cromatografia su strato sottile, conosciuta anche come TLC. Funziona in questo modo: si posiziona un campione di cannabis sopra una piccola lastra di plastica o vetro rivestita da uno strato sottile di cellulosa, alluminio o gel di silice. Si applica quindi un solvente che va a separare tutte le componenti e si ottengono così campioni separati di ogni componente che possono quindi analizzati con kit specifici
Un altro metodo ampiamente diffuso per capire quali percentuali di THC ha la pianta del genere cannabis è la cromatografia liquida ad alte prestazioni che permette di dare risultati piuttosto affidabili e precisi senza bisogno di riscaldare l’erba. E infine va ricordata anche la gascromatografia, valida soprattutto perché consente di individuare eventuali composti volatili come ad esempio solventi.
Mediante analisi di laboratorio si può quindi capire con certezza se la cannabis rispetta le normative italiane in materia di canapa legale.
Anche tutti i nostri prodotti Dolomiti BioHemp sono sottoposti a severi controlli che ne certificano la totale legalità. Non solo: provengono dalla nostra piantagione di cannabis coltivata biologicamente nel cuore delle Dolomiti trentine a oltre 1000 metri di altitudine. Sono quindi 100% naturali, bio, privi di effetti psicotropi e, al contrario, veri toccasana per il nostro benessere fisico e mentale.
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