La Cannabis sativa, comunemente nota come erba sativa o marijuana sativa, è una delle principali varietà della pianta di cannabis, utilizzata da millenni per scopi industriali e medicinali. Originaria delle regioni dell’Asia Centrale, la Cannabis sativa si distingue per le sue caratteristiche morfologiche e gli effetti specifici che produce. Se stai cercando dei prodotti alla canapa di qualità, sul nostro e-commerce troverai un ricco catalogo di alimenti e cosmetici con CBD creati dalla piantagione di cannabis light di Dolomiti BioHemp, situata nel cuore del Trentino. I nostri prodotti sono creati dall’unione della sativa con la Cannabis Indica creando un mix che conserva i benefici di entrambe.
Caratteristiche morfologiche ed effetti della Cannabis sativa
La pianta di Cannabis sativa è generalmente alta e slanciata, con altezze che possono superare i 4 metri. Presenta foglie strette e lunghe, con una struttura meno ramificata rispetto alla Cannabis Indica. Queste caratteristiche la rendono più adatta alla coltivazione all’aperto, dove può beneficiare di ampi spazi e luce solare diretta. La fioritura della sativa è più lunga dell’Indica e arriva fino a 14-16 settimane.
In Italia, la coltivazione e l’uso della Cannabis sativa sono regolamentati dalla Legge n. 242 del 2 dicembre 2016, che promuove la coltivazione della canapa industriale con un contenuto di tetraidrocannabinolo non superiore allo 0,2%, con una tolleranza fino allo 0,6%. Questa normativa ha portato alla diffusione della cannabis light in vari ambiti. Tuttavia, l’uso di cannabis con livelli di tetraidrocannabinolo superiori ai limiti legali rimane proibito.
Utilizzi dell’erba sativa nella storia
Oltre all’uso che oggi conosciamo, la Cannabis sativa ha una lunga storia di utilizzo industriale. La fibra di canapa, derivata dal fusto della pianta, è stata utilizzata per secoli nella produzione di tessuti, corde e carta. Inoltre, i semi di canapa sono apprezzati per il loro alto contenuto proteico e di acidi grassi essenziali, rendendoli un alimento nutriente. Negli ultimi anni, l’olio di CBD (cannabidiolo), un cannabinoide non psicoattivo presente nella sativa, ha guadagnato popolarità per le sue proprietà calmanti con effetti antinfiammatori e ansiolitici.
Le prime testimonianze dell’uso della cannabis risalgono al periodo neolitico, come attestano dei semi fossilizzati rinvenuti in una grotta in Romania. Tra i reperti più antichi collegati all’uso di questa pianta figura un tessuto di canapa datato nel 8000 a.C. Per millenni, la canapa è stata apprezzata per le sue fibre tessili, motivo principale per cui iniziò a essere coltivata già in epoche antiche, sia in Asia che in Medio Oriente. In Inghilterra, la coltivazione della canapa iniziò nel XVI secolo, ma solo nel XVIII secolo si sviluppò una produzione commerciale significativa in Occidente. Per secoli, la fibra di canapa è stata fondamentale per la produzione di carta, ma il suo utilizzo è diminuito drasticamente con l’introduzione del proibizionismo nel XX secolo.
In Italia, la coltivazione della canapa per usi tessili ha radici profonde, legate all’espansione delle Repubbliche Marinare, che ne sfruttavano le proprietà per realizzare corde e vele per le flotte militari. In Europa centrale, prima dell’espansione romana, la cannabis era coltivata dai Celti e dai Pitti nelle isole britanniche. Plinio il Vecchio, nella sua Naturalis Historia, oltre ad altri medici dell’epoca, documentarono le proprietà terapeutiche della pianta. L’utilizzo della canapa continuò nel Medioevo fino al 1484, quando una bolla papale ne vietò l’uso tra i fedeli.
La Cannabis sativa è una pianta versatile che si adatta ad un ampio spettro di applicazioni. Dalla produzione tessile industriale all’utilizzo terapeutico, tutt’oggi, è molto utilizzata nella sua versione light legale. Comprendere le sue caratteristiche, gli effetti e la legislazione vigente è fondamentale per un uso consapevole e responsabile.
